Il fragile cessate il fuoco tra Iran e Israele annunciato lunedì sera (mezzanotte ora italiana) su Truth Social dal presidente degli Stati Uniti, Donald J. Trump, ha colto un po’ tutti di sorpresa. Non solo gli analisti e gli osservatori internazionali, gli organi di stampa, le cancellerie di mezzo mondo ma anche gli stessi funzionari della Casa Bianca. Secondo quanto riportato dal New York Times, infatti, l’accordo, mediato dal Qatar, dopo colloqui con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e funzionari iraniani, avrebbe colto di sorpresa anche alcuni alti funzionari dell’amministrazione Trump. Secondo la testata americana, il cessate il fuoco sarebbe stato favorito dal lavoro diplomatico del vice presidente Jd Vance, del segretario di Stato Marco Rubio e dell’inviato speciale Steve Witkoff, che hanno negoziato attraverso canali diretti e indiretti. Israele ha accettato l’accordo a condizione di non subire ulteriori attacchi dall’Iran.

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L’asimmetria dell’accordo sul cessate il fuoco

Ci sono diversi aspetti piuttosto curiosi di questa vicenda. La stranezza del cessate il fuoco annunciato da Trump, come evidenziato dal giornalista Michael Tracey, risiede nella sua struttura asimmetrica e ambigua. Secondo il tweet di Tracey, che cita Cbs News, l’accordo prevede che l’Iran cessi le ostilità contro Israele entro sei ore (mezzanotte di martedì), mentre Israele può continuare a colpire l’Iran per altre 12 ore.

Solo dopo ulteriori 12 ore, a mezzanotte, la guerra potrebbe considerarsi ufficialmente conclusa, almeno secondo quanto comunicato dal presidente Usa. Questo schema, come riportato da Trump su Truth, implica che l’Iran inizi il cessate il fuoco per primo, seguito da Israele solo dopo 12 ore, con una “fine ufficiale” della guerra dopo altre 12 ore. La formulazione solleva perplessità: perché l’Iran deve fermarsi prima? Cosa giustifica questa disparità temporale? L’idea di un cessate il fuoco in cui una parte può continuare a colpire mentre l’altra deve rimanere “pacifica e rispettosa” appare incoerente e solleva dubbi sulla sua effettiva reciprocità e sulla sua reale efficacia.

Nuove ondate di missili (e accuse reciproche)

Nonostante l’annuncio di Trump, infatti, la guerra tra Iran e Israele prosegue con accuse reciproche di aver già violato i termini dell’accordo. Nella mattinata odierna, infatti, il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha ordinato “intensi attacchi” sulla capitale iraniana, Teheran, accusando l’Iran di aver violato una tregua mediata da Stati Uniti e Qatar. L’Iran ha respinto le accuse, e il suo principale organismo di sicurezza ha avvertito che le forze iraniane sono pronte a rispondere con decisione a qualsiasi violazione israeliana.

Secondo il Jerusalem Post, le difese aeree delle Idf avrebbero abbattuto due missili balistici lanciati dall’Iran, ma non è chiaro se il lancio sia stato autorizzato dai vertici iraniani o derivi da un errore di comunicazione a livelli inferiori. Tel Aviv, tuttavia, ha fatto sapere di aver adottato una “politica di risposta a qualsiasi violazione” del cessate il fuoco, indipendentemente dalla causa.

Poche ore prima, il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi aveva annunciato su un post sui social media la cessazione delle ostilità con Israele dopo 12 giorni di conflitto, “esprimendo gratitudine alle forze armate iraniane per la loro difesa contro l’aggressione israeliana”. Per ora, dunque, la pace rimane un rebus: la giornata odierna potrebbe rivelarsi fondamentale.

Nel frattempo, il presidente Usa Donald Trump ha accusato sia Israele che l’Iran di aver violato un cessate il fuoco annunciato poche ore prima e si è detto “insoddisfatto” dell’atteggiamento di entrambi Paesi, in particolare di Israele. The Donald ha affermato che Israele ha “sganciato” subito dopo aver accettato l’accordo. Le capacità nucleari dell’Iran, ha aggiunto, sono state spazzate via. Su Truth, Trump ha avvertito Israele di non sganciare altre bombe sull’Iran o sarebbe una violazione del cessate il fuoco che sta cercando di negoziare tra i due Paesi: “Israele. Non sganciate quelle bombe. Se lo fate è una grave violazione. Riportate a casa i vostri piloti, ora!”.

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